Una storia fatta di passione, musica, arte, teatro, politica, amicizie, amori, sorrisi, lacrime, e tutto quello che le persone che l’hanno costruita e frequentata hanno dato per renderla una specie di “heimat”. Un luogo dove ci si ritrova, si approda per ripartire e si ritorna.
Dopo più di quarant'anni non è azzardato definire la Casbah un luogo dell’anima, una piccola patria, dove le persone, non solo di Pegognaga, vi hanno trovato rifugio. É un luogo dove si possono realizzare i piccoli sogni, dove le energie si incontrano per dare forma alla volontà di condividere le proprie esperienze e desideri. Il motore e la linfa di questo piccolo mondo sta nella assoluta gratuità di chi vi lavora. La parola magica è volontariato.
Gli anni non hanno scalfito l’entusiasmo dei suoi soci vecchi e nuovi. Certo, ci sono stati momenti difficili, momenti nei quali ci si è chiesto se avesse ancora un senso continuare, ma alla fine la risposta è sempre stata la stessa. Sì! Vale sempre la pena dare ai giovani della nostra comunità una chance di vivere una stagione importante di crescita umana e culturale. Attraversare quasi indenni gli ultimi tre decenni dove nella società ha prevalso la disgregazione e l’individualismo negativo è un risultato che non può che renderci orgogliosi di avere resistito.